Riabilitazione ansia e panico

Riabilitazione dell’ansia e del panico

Tutti, almeno una volta nella vita hanno sperimentato quella sensazione psicofisiologica che viene definita “ansia”. L’ansia sopraggiunge spesso in concomitanza di un esame universitario, quando si è chiamati a parlare in pubblico, prima di un colloquio di lavoro, quando s’incontrano difficoltà finanziari o relazionali. Generalmente l’ansia viene etichettata con un significato negativo ma paradossalmente essa, insieme alla paura, è  darwinianamente adattiva, salvaguardando la nostra sopravvivenza. Il maestro Giorgio Nardone, nel libro dal titolo “La terapia degli attacchi di panico” (2006) afferma che nulla, nell’esperienza dell’uomo, è forte quanto la paura. Questo non deve stupirci, perché la paura è la nostra percezione più importante, quella in grado d’innescare risposte rapide che ci consentono di reagire al meglio alle situazioni di pericolo.

Il coraggio, apparentemente l’opposto della paura, in natura non esiste: altro non è che la paura guardata in faccia e trasformata da limite in risorsa. Ed quello che un buon trattamento psicologico deve offrire: trasformare i  limiti in risorse, le difficoltà in opportunità.

Come è evidente a tutti, la paura non è molto apprezzata dagli esseri umani che, nella maggioranza dei casi, la ritengono una debolezza da superare o una sensazione da temere, tanto è vero che nulla spaventa più della paura stessa, ovvero la paura della paura: l’ansia, il panico. Etimologicamente la parola “ansia”deriva dal latino “anxius” ed esprime uno stato affannoso, d’irrequietezza, di tensione psicofisica, che si manifesta con una sintomatologia psicofisiologica caratterizzata da sudorazioni, tremori, aumento della frequenza cardiaca, nodo alla gola, affaticamento, tensioni muscolari, vertigini. In sintesi partiamo di uno stato di estrema paura e tensione.

Evitando di soffermarci sulla descrizione nosografica dell’ansia e del panico, è di fondamentale importanza capire quali sono le dinamiche latenti che alimentano e sostengono la sintomatologia principale dell’ansia patologica,  che reiterate nel tempo causano gli attacchi di panico. Ho in sintesi accennato che esiste un’ansia funzionale, adattiva, che diventa un elemento che ci tutela dal pericolo, ma quando l’ansia diventa patologica? Quando diventa cosi forte da destabilizzare la propria vita, superando il confine di funzionalità? Quando e perché si manifesta attraverso un attacco di panico? Non sempre la diagnosi è semplice, poiché parliamo di emozioni, percezioni, sensazioni corporee complesse e interconnesse, non sempre facili da definire, in quanto non seguono una logica lineare. E’ consigliabile prendere consapevolezza e chiede aiuto a uno Psicologo quando è evidente che l’ansia si è trasformata da risorsa a disturbo, e in particolare se persistono uno o più dei seguenti sintomi:

  • Preoccupazione eccessiva
  • Problemi di sonno
  • Paure irrazionali
  • Tensione muscolare
  • Indigestione cronica
  • Attacchi di panico
  • Flashbacks di eventi disturbanti/traumatici
  • Perfezionismo eccessivo
  • Comportamenti compulsivi
  • Insicurezza e dubbio persistente

Il trattamento psicologico per sconfiggere l’ansia

Nella mia esperienza clinica ho riscontrato spesso quattro pattern comportamentali prevalenti, messi in atto dal paziente per debellare e sconfiggere l’ansia, ma inconsapevolmente gli elementi che causano e aggravano il disturbo:

  • L’evitamento della situazione che spaventa
  • Il tentativo di controllare le proprie reazioni psicofisiologiche
  • La ricerca assidua di sostegno e protezione
  • La speranza che l’ansia possa svanire da sé

La dinamica psichica e comportamentale che causa l’ansia, appare estremamente complessa, poiché, chi la vive percepisce visceralmente i cambiamenti neurovegetativi che colpiscono tutto il corpo, destabilizzando l’equilibro generale. Paradossalmente per quanto il disturbo d’ansia possa apparire articolato, vasto e difficile da trattare, un protocollo d’intervento psicologico basato su strategie validate scientificamente, adottato alle risorse del paziente, consente nella maggior parte dei casi di ridurre e superare il disturbo.

Il mio metodo di lavoro per chi soffre di ansia e di panico è cosi strutturato:

  • Colloquio clinico e somministrazione test psicodiagnostici per l’ansia (State-Trait Anxiety Inventory, Zung Self-Rating Anxiety Scale).
  • Analisi e individuazione dei comportamenti e dei pensieri che sostengono e alimentano l’ansia e il panico
  • Realizzazione di un programma d’intervento per la gestione e il trattamento dell’ansia.
  • Esercizi e indicazioni cognitive e comportamentali da seguire scrupolosamente tra un incontro e l’altro.
  • Training per il potenziamento delle risorse, dell’autostima e dell’autoefficacia.

Si utilizzerà un approccio olistico, servendosi di tecniche cognitivo comportamentali e di derivazione breve strategica, che consentono di affrontare gradualmente lo stimolo temuto (desensibilizzazione sistemica), di eliminare i comportamenti di controllo, di sostegno e di evitamento della situazione temuta (contro-evitamento), di ristrutturare i pensieri disfunzionali che causano la sintomatologia ansiosa (ristrutturazione cognitiva).

La finalità non è terapeutica ma di promozione del benessere, attivazione e potenziamento di risorse per il ripristino dello stato di salute, in particolare l’intervento psicologico, avrà da un lato la finalità d’intervenire sul sintomo e sullo stato ansiogeno vissuto, dall’altro lato, in concomitanza, mirerà a potenziare le risorse della persona, con l’obiettivo principale di migliorare lo stato di salute di benessere individuale, sociale e lavorativo.

Il servizio di consulenza e sostegno psicologico è offerto per i seguenti disturbi d’ansia:

  • Disturbo d’ansia da separazione
  • Ansia da prestazione sessuale
  • Mutismo selettivo
  • Fobia Specifica
  • Disturbo d’ansia sociale
  • Disturbo di panico
  • Agorafobia
  • Disturbo d’ansia generalizzato
  • Disturbo d’ansia da condizione medica
  • Altro Disturbo d’ansia specifico
  • Disturbo d’ansia non altrimenti specificato
  • Ansia di parlare in pubblico
E’ possibile detrarre il costo della prestazione psicologica in quanto si tratta di fatture sanitarie, e come tali sono detraibili al momento della dichiarazione dei redditi esattamente come le spese mediche e odontoiatriche.

Potrebbe interessarti anche: esercizi per bloccare l’ansia

 

About Author

Giorgio Spennato

Psicologo Clinico Forense, iscritto all'ordine degli Psicologi della Regione Puglia, referente nazionale in materia di criminologia e sicurezza per IKMI. Psicologo a Gallipoli - Lecce

Related posts

Accetto
Questo sito usa i cookie per migliorare i servizi e analizzare il traffico. Navigando nel sito giorgiospennato.it accetti l'uso dei cookie. Cookies Policy - Privacy