Dipendenza da gioco d’azzardo

Dipendenza da gioco d’azzardo: cure e sintomi

Le leggi sul gioco d’azzardo fanno riferimento al Codice Penale (art. 718 e seguenti), al Codice Civile (art. 1933 e seguenti), al Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza (art.110) le quali definiscono i limiti del gioco d’azzardo. Nonostante esistono limitazioni e leggi che contrastano il gioco d’azzardo, paradossalmente il fenomeno è in continua evoluzione, con evidenti ripercussioni sociali. Il giocatore occasionale che sviluppa una dipendenza comportamentale, caratterizzata da un’incapacità di gestire il proprio impulso verso il gioco, compromette non solo il proprio benessere psicofisico ma destabilizza anche il patrimonio finanziario del proprio nucleo famigliare, che in casi estremi (ma frequenti) defluisce nell’indebitamento o a prestiti con tassi usurai, offerti dalla criminalità organizzata. Per anni il gioco d’azzardo è stato sottovalutato nella sua capacità deleteria e ancora oggi le politiche sociali e il welfare sembrano non contrastare efficacemente l’evoluzione del gioco d’azzardo.

Le cause della dipendenza da gioco d’azzardo

Nonostante le cause e l’eziologia che inducono lo sviluppo della dipendenza da gioco d’azzardo sono multifattoriali, e andrebbero ricercate nella storia personale di ogni persona, molti studi dimostrano con evidenza che la presenza di un genitore con problematiche di salute mentale, uso di sostanze, problemi finanziari o in genere un contesto famigliare problematico, predispone l’adolescente verso la dipendenza da gioco d’azzardo, conosciuta anche con il termine ludopatia. In particolare il National Opinion Research dell’università di Chicago ha dimostrato che 51% dei giocatori patologici è cresciuto con genitori che a loro volta avevano problemi con il gioco. Questi dati non sorprendono, poiché è evidente anche ai non addetti ai lavori, che l’identificazione e il modellamento (modalità di apprendimento basata sull’osservazione di un modello e sull’imitazione del suo comportamento) genitoriale giocano un ruolo fondamentale per l’acquisizione di comportamenti e modi di agire.

Lo sviluppo della dipendenza dal gioco d’azzardo non è però sempre impugnabile a un contesto genitoriale negligente e disfunzionale in quanto molti giocatori patologici sono cresciuti in contesti adeguati e adattivi. In particolare ci si può avvicinare al gioco semplicemente per motivazioni ludiche ma successivamente, a causa di sofferenze psicologiche o problematiche individuali, il soggetto, spesso, senza rendersi conto, sviluppa una moderata dipendenza, che tende ad aumentare progressivamente. Isolamento sociale, mancanza di risorse finanziarie, un’attività lavorativa precaria o insoddisfacente, assunzione di alcool o sostanze psicoattive, perdita di una persona significativa, correlate a idee e credenze errate sulla possibilità di vincita, inducono giorno dopo giorno alla ludopatia, la quale porta la persona a rincorrere la vincita (sperperando ogni risorsa economica.)

Un giocatore perde sempre. Perde denaro, dignità e tempo. E se vince, tesse intorno a sé una tela di ragno.

 Moshe ben Maimon

 

Le dinamiche psicologiche e comportamentali del gioco d’azzardo

Malgrado nella descrizione della dipendenza è presente la parola “gioco”, che indica un’attività ludica, disimpegnata, il gioco d’azzardo patologico è un vero disturbo psicopatologico, che si distanzia notevolmente da una sana attività ludica.

Nella ludopatia il soggetto è indotto alla reiterazione continua del gioco, alla coazione a ripetere, alla rincorsa della vincita, la quale appare quasi raggiunta, quasi prossima. In questo modo il soggetto è indotto a ricommettere, perdendo non solo il denaro ma anche la capacità di fermarsi e di adottare un pensiero corretto in merito alle possibilità di vittoria. A livello cognitivo sono presenti, infatti, idee e credenze errate e irrealistiche, mentre e livello emotivo il gioco d’azzardo produce passione, senso di onnipotenza, piacere, eccitazione che si trasforma ben presto in nervosismo, irritabilità, diminuzione dell’umore, aggressività, perdita dell’autostima e sensi di colpa, soprattutto quando la speranza di vittoria si è trasformata in perdita.

Una caratteristica comune di ogni dipendenza patologica è la perdita del controllo del comportamento, se pur presente una moderata consapevolezza del danno (in questo caso economico), motivo per il quale il giocatore patologico ritorna a scommettere, perché crede che potrà vincere e recuperare il denaro investito. Esistono degli indicatori che manifestano lo sviluppo di una dipendenza da gioco, in particolare:

  • Il gioco d’azzardo è un pensiero dominante che assorbe gran parte del tempo
  • Il soggetto manifesta irritazione e nervosismo quando è in astinenza dal gioco
  • Minimizza e sfugge da problemi famigliari o personali
  • Chiede di frequente dei prestiti a famigliari o amici mentendo sulle motivazioni
  • Necessità di giocare frequentemente, aumentando la quantità di denaro
  • È disinteressato a ogni attività famigliare, lavorativa o affettiva
  • Inganna i propri famigliari e inganna se stesso.

Il giocatore patologico instaura meccanismi di pensiero e di percezione errati che lo fanno ritenere più vicino alla vincita. Ad esempio se compra un gratta e vinci e trova un numero molto vicino a quello vincente, crede che è mancato poco per la vittoria ed è portato a riacquistarne un altro (meccanismo psicologico del “near miss” – “quasi vincità”). Un altro errore similare, avviene quando il giocatore patologico o quello occasionale, viene a conoscenza che qualcuno ha vinto una grossa somma di denaro. Tale notizia gli produce una percezione errata delle possibilità di vincita, poiché crede che sia facile vincere, che la prossima volta toccherà a lui. Alla base quindi vi è un’alterazione del pensiero e della percezione, correlata e causata da problematiche latenti non trattate. È importante quindi intervenire sul pensiero e sul comportamento del giocatore dipendente comunicandogli ad esempio che la possibilità di vincere il jackpot da 500mila euro al gratta e vinci è una su 6 milioni (prendendo in esame il biglietto il Miliardario).

Test di auto somministrazione  per il gioco patologico

La diagnosi di una dipendenza patologica necessita sempre di una valutazione approfondito attraverso test psicodiagnostici e colloqui clinici, pertanto il test sottostante ha solo la finalità di aiutare il lettore a capire se le proprie modalità di gioco sono patologiche.

Per capire se hai un problema con il gioco, auto-somministrati il test Canadian Problem Gambling index (CPGI) rispondendo alle domande sottostanti, scrivendo su un foglio i numeri in basse alle tue risposte:

0 Mai1 Talvolta2 La maggior parte delle volte3 Quasi sempre 
  1. Hai scommesso più di quanto potessi realmente permetterti di perdere?
  2. Hai avuto bisogno di giocare più soldi per ottenere la stessa sensazione di eccitazione?
  3. Sei tornato a giocare con il proposito di recuperare il denaro perso, per “rifarti”?
  4. Hai chiesto prestiti o hai venduto qualcosa per avere i soldi per giocare?
  5. Hai pensato di avere un problema con il gioco d’azzardo?
  6. Hai pensato che il gioco d’azzardo ti abbia creato dei problemi di salute, inclusi stress e ansia?
  7. Alcune persone ti hanno criticato per il tuo modo di giocare o ti hanno accusato di avere un problema di gioco, a prescindere dal fatto che tu ritenga che sia vero o no?
  8. Hai pensato che il gioco ti abbia causato problemi economici o ne abbia causati al tuo bilancio familiare?
  9. Ti sei sentito in colpa per il tuo modo di giocare o per ciò che accade quando giochi?

Somma i punteggi ottenuti e utilizza la seguente griglia per vedere a che punto ti collochi.

  • 0 Giocatore non patologico
  • 1-2 giocatore a rischio
  • 3-7 giocatore problematico
  • 8+ giocatore patologico
Conclusioni

In questo breve articolo ho affrontato in sintesi la dipendenza da gioco d’azzardo, elencando solo alcune delle cause e delle dinamiche psicologiche che sono latenti al disturbo. Il contento non intende fornite indicazioni terapeutiche o descrizioni complete su un fenomeno complesso e multifattoriale ma mira a prevenire l’aggravarsi di comportamenti problematici, attraverso la riflessione e l’informazione. Per una valutazione completa e una consulenza psicologica online o in studio è possibile prendere contatto attraverso il numero o l’email presenti nel sito.

About Author

Giorgio Spennato

Psicologo Clinico Forense, iscritto all'ordine degli Psicologi della Regione Puglia, referente nazionale in materia di criminologia e sicurezza per IKMI. Psicologo a Gallipoli - Lecce

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