Come superare la fine di una storia d’amore
La maggior parte delle richieste di consulenza psicologica che ricevo, riguardano problematiche adolescenziali, problemi di coppia e disturbi nevrotici, come ansia e attacchi di panico. Senza stimare una classifica precisa della prevalenza dei disturbi, è noto che molte richieste nascono a seguito della “rottura” di una relazione significativa. La fine di una relazione importante può rappresentare un evento traumatico simile a un lutto vero e proprio, con l’unica differenza che il lutto in questo caso è simbolico.
Nella pratica clinica incontro spesso clienti-pazienti che dopo numerosi tentativi e dopo aver sperimentato (spesso senza alcun criterio di rielaborazione) ogni ipotetica strategia risolutiva, non riescono a superare la fine di una storia d’amore. L’elaborazione della fine di una relazione importante necessità sempre di un’adeguata soglia temporale e ogni persona ha il suo particolare tempo di cicatrizzazione. Frequentemente questa “ferita latente”, sembra non rimarginarsi mai, influenzando e producendo una forte compromissione su aspetti di vita important, come il lavoro, le relazioni sociali, lo stato di salute.
Il tempo di rielaborazione che da seguito a una rinascita personale, generalmente varia da persona a persona in base a molteplici fattori personali (autostima, fiducia in se stessi, problem solving, empowerment, resilienza, ecc.) e in base a fattori sociali (rete amicale, predisposizione a nuove relazioni, ecc.).
Secondo la ricerca pubblicata su Journal of Positive Psychology, il tempo medio per superare la fine di una storia d’amore è di circa tre mesi ma tale dato non è generalizzabile per ogni persona. Chi si rivolge a me, infatti, è tipicamente un individuo che non ha accettato la fine di una relazione neanche dopo due anni e vive “imprigionato e ancorato” dal ricordo, dalla speranza, con ripercussioni sulle nuove relazioni, le quali sono spesso vissute con evidente anedonia (incapacità di provare piacere).
Tutti hanno vissuto la fine di una relazione d’amore ma non tutti necessitano dell’aiuto di uno Psicologo (fermo restando che tutti, avrebbero bisogno dello Psicologo di base). Quando però l’ancoramento al passato, il ricordo e il pensiero assumono forme di ossessione con effetti negativi sul proprio benessere e sulla propria vita, chiedere aiuto a un esperto è la scelta più consigliata per la propria salute. Alcune persone dopo la delusione d’amore si avvicinano all’alcool o a sostante stupefacenti, legittimando tale comportamento come conseguenza di un sopruso, di un tradimento, di un’ingiustizia del cuore. Assumo cosi la parte della “vittima”, autodistruggendosi e isolandosi dal mondo e predisponendosi verso lo sviluppo delle dipendenze patologiche. La perdita della persona amata crea una sensazione di vuoto, porta via ogni forma di energia personale, causando un forte declino del tono dell’umore, ma paradossalmente rappresenta anche una sfida dalla quale si può rinascere migliori e più forti di prima.
Non è tanto la perdita della persona amata che causa il declino del proprio benessere ma la modalità con cui si affronta tale perdita.
In molti casi, in seduta è sufficiente cambiare la semantica dei termini, sostituire la parola perdita con la parola sfida, per far riemergere nella persona le proprie risorse personali, la propria forza interiore. Quando qualcuno se ne va, distruggendo crudelmente il cuore dell’altro, porta con sé tutti i sogni, tutti i progetti, tutte le aspettative, con un evidente collasso dell’autostima e dell’immagine di sé. Questi abbandoni e cambiamenti, se pur dolorosi e intensi, hanno in se sempre aspetti positivi, spesso inimmaginabili, come ad esempio la rinascita e il potenziamento personale.
Come dimenticare una persona e superare il passato
Joyce Chapman scriveva: “se sei ancora attaccato ad un vecchio sogno di ieri, e continui a mettere dei fiori sulla sua tomba ad ogni momento, non puoi piantare i semi per un nuovo sogno che possa crescere oggi”.
Dimenticare una persona a volte può apparire impossibile perché il pensiero si presenta involontariamente con parole o immagini che richiamato proprio la persona amata. In questo modo la persona sopravvive perennemente ancorata con il pensiero ricorrente dell’ormai conclamato ex, il quale ricompare sempre in ogni situazione (mentalmente parlando).
Come fare quindi per dimenticare la donna o l’uomo della “propria vita”? Iniziare a lavorare sui propri pensieri e sull’importanza dei significati delle parole a esso associati, può sembrare semplicistico, ma è un buon inizio. Sostituire le parole negative con quelle positive (esempio: abbandono diventa sfida, l’uomo della propria vita diventa l’uomo del mio passato), comprendere che l’inconscio non accetta negazioni, quindi se direte a voi stessi “non lo amo più, non lo voglio più”, il vostro inconscio memorizzerà proprio l’esatto contrario: lo amo, lo voglio. Ciò che arriverà al vostro inconscio sarà in contrapposizione con ciò che vi direte razionalmente, e questo v’ingannerà.
La perdita della persona amata si configura per molti aspetti proprio come un lutto per un decesso e di conseguenza può rappresentare un trauma vero e proprio. La fine di una storia d’amore è quindi un evento traumatizzante e cercare di dimenticare forzatamente ogni cosa, soffocando il dolore e impedendo alle emozioni di esprimersi attraverso il pianto o altre modalità, non farà altro che alimentare il ricordo. Paradossalmente più si cercherà di dimenticare, allontanare il ricordo, e più il ricordo diventerà più intenso e frequente.
Niente fissa una cosa così intensamente nella memoria come il desiderio di dimenticarla Michel de Montaigne
Auto-indursi l’oblio del ricordo intensifica il ricordo, alimenterà l’ancoraggio al passato, declinando il presente. Lavorare sui pensieri errati, riconoscerli e assumere nuove prospettive più adattive, consente di raggiungere obiettivi di vita e relazionali più soddisfacenti rispetto alla relazione conclusa.
Un esempio di errore di pensiero che spesso riscontro in seduta è l’ipergeneralizzazione che realizza una deduzione errata, generalizzata a ogni evento simile in base all’esperienza negativa vissuta (esempio: Andrea mi ha tradito, ha distrutto l’amore – l’amore vero non esiste). L’errore cognitivo in questo caso è l’eccessiva generalizzazione (l’amore non esiste) conseguente al risultato di un singolo evento (mi ha tradito).
Un altro errore cognitivo che nasce tipicamente dopo la fine di una relazione importante è il catastrofismo, che consiste nel pensare il presente e predire il futuro negativamente, come una catastrofe dagli aspetti irrisolvibili (esempio: è finita la relazione – è finita la mia felicità).
Un altro errore del pensiero è il perfezionismo, che si manifesta in una rigidità cognitiva che resta ferma sull’idea di come “le cose devono/dovevano andare”, declinando e considerando fallimentare ogni diverso esisto o deviazione.
Questi sono solo alcuni degli errori cognitivi che spesso si associano ad azioni correlate (pedinamenti, chiamate ricorrenti, aggressività), aggravando non solo il proprio malessere ma allontanando sempre di più il partner e confermando che la scelta di terminare la storia, è la decisione più giusta (questo succede tipicamente subito dopo la conclusione della relazione). Nell’articolo come riconquistare l’ex (scelta non sempre saggia) vedremo quali sono i comportamenti da evitare e quali sono le strategie paradossali che consentono di aumentare la probabilità di un ritorno.
Per concludere, la fine di una relazione importante porta con sé sempre un forte dolore, se persiste nel tempo e non diviene accettazione può causare una vera e propria depressione (distimia o disturbo depressivo maggiore). È importante cercare di mantenere un equilibrio in una situazione che evidentemente destabilizza. Vi sentirete distrutti, traditi, sconfitti e privi di energia ma è un normale processo di elaborazione del lutto, che tipicamente realizzerà a un successivo potenziamento del vostro carattere e della vostra anima. Nell’articolo come superare la fine di una relazione d’amore, è possibile leggere consigli pratici e conoscere le tipiche fasi di elaborazione del lutto d’amore.
Per eventuali consulenze, soprattutto se la situazione è insopportabile, è possibile fissare una consulenza tramite i recapiti presenti sul sito. Ricordo sempre al lettore che ogni relazione e ogni persona necessità di una consulenza psicologica individualizzata e che l’articolo ha solo la finalità divulgativa e riflessiva.
"Mi hanno pugnalato alle spalle due volte, la prima molto tempo fa e fu un graffio, la seconda mi ha trafitto una spalla e sono stato a letto per tre mesi con un dolore incessante. Da entrambe sono rinato con una corazza più forte" Anonimo
Consigli
- Cerca di comprendere i tuoi pensieri e di controllare comportamenti a rischio (assunzione di farmaci, alcool, sostanze stupefacenti, ecc.).
- Dai libera espressione delle emozioni negative con un amico fidato ed empatico.
- Inizia un’attività che ti appassiona (lavorativa, sociale, sportiva).
- Se il problema persiste, mettiti in contatto con lo Psicologo.
Avvertenze
- Evita strategie disfunzionali per dimenticare l’ex (promiscuità sessuale, assunzione di droga).
- Un breve periodo d’isolamento sociale è opportuno, molto è pericoloso.